Gruppo Cinofilo Debu

Il richiamo

Non è nostra intenzione ribadire l’importanza di questo esercizio. Semplicemente vogliamo condividere gli step che utilizziamo all’asd Debù per costruire un richiamo il più affidabile possibile.

Step 1: Richiamo Controllato
Il cane viene trattenuto da un aiutante, per mezzo di una pettorina la cui fascia anteriore non gravi sulla trachea, mentre il proprietario si allontana velocemente. Durante il movimento, il proprietario:
· deve stimolare il cane con suoni continui.
· Non deve dare le spalle al cane
· Non deve tenere le mani in basso

Questa parte di lavoro produce due effetti:
1. Aumenta la frustrazione e il desiderio di raggiungere il conduttore
2. Possiamo associare all’azione il comando vocale. Infatti, non appena il conduttore chiama il cane (Pippo, Vieni!) o usa il fischietto, noi lasciamo andare immediatamente il cane.
Si tratta forse dell’unico esercizio in cui usiamo subito la parola: infatti, diversamente da altri comportamenti (seduto, terra ecc.) il cane capisce subito cosa deve fare.
Non appena il cane raggiunge il conduttore, questi provvederà a premiarlo ampiamente.

Consigli:
· Il premio deve essere variabile in durata e quantità;
· Non usare assolutamente il collare: oltre ai possibili danni alla trachea, il cane si abituerebbe a sentire la pressione sul collo e questa sensazione andrebbe a desensibilizzare una zona del corpo su cui lavoriamo molto quando insegniamo al cane che il guinzaglio serve per dare indicazioni e non punizioni;
· Possiamo usare un gioco come premio solo se il cane conosce le tre regole che insegniamo al campo (desiderio del gioco, saper lasciare, saper riportare), altrimenti l’azione non è ripetibile;
· Per i cani piccoli non c’è bisogno della pettorina; basta trattenerli con una mano sul petto.

IMPORTANTE per i cani paurosi: dobbiamo osservare se il cane ha paura della persona che lo sta trattenendo. Se sì, questo esercizio “non s’ha da fare”. Infatti in questo caso, quando rilasciamo il cane, questi capisce di essere premiato per la sua fuga o per come ha affrontato il pericolo, non per aver obbedito al richiamo.

Step 2: Richiamo senza distrazioni
Quando il cane ha capito cosa ci aspettiamo da lui, lo portiamo in un ambiente recintato e privo di distrazioni particolari: un prato va benissimo, l’importante è che non ci siano scoiattoli! Lasciamo il cane libero di muoversi ed annusare, quindi lo richiamiamo: al suo ritorno, il premio dovrà durare a lungo. E’ importante che in questa fase non ci siano distrazioni “più interessanti” del conduttore.

Step 3: Distrazioni 1
In questo step insegniamo al cane ad allontanarsi da qualcosa che desidera (che rappresenta la distrazione). Il valore della distrazione deve essere di importanza crescente per il cane. L’aiutante comincia a dare pezzetti di cibo al cane e lo fa allontanare dal conduttore. Quando il conduttore chiama il cane, l’aiutante cessa immediatamente qualsiasi azione (basta cibo e basta movimenti) e diventa “neutro”. Man mano che il cane diventa più bravo, le distrazioni aumentano: ad es. l’aiutante può continuare a dare il cibo, ma il cane tornerà ugualmente dal conduttore.

Step 4: Distrazioni 2
Se prima abbiamo insegnato al cane ad allontanarsi da qualcosa di desiderato per tornare dal conduttore, ora gli insegniamo a tornare dal conduttore mentre sta correndo verso qualcosa che desidera. Sebbene per noi umani sia quasi la stessa cosa, così non è per il cane, anche tenendo conto della sua scarsa capacità di generalizzazione. Quindi, mentre prima il cane era già sull’oggetto desiderato, ora dobbiamo richiamarlo mentre si sta dirigendo verso quello che desidera.
Ci servono pettorina e lunghina. Un figurante stimola il cane. Un aiutante trattiene il cane tramite la lunghina. Il proprietario sta a fianco dell’aiutante. La prima volta permettiamo al cane di raggiungere il figurante, così da esaudire il desiderio e creare l’aspettativa per la volta successiva.
Dalla seconda volta in poi, il cane viene bloccato a metà del tragitto. Si chiama il cane e appena ritorna, tantissimi premi. Sfruttiamo la punizione negativa bloccando l’accesso a quanto desiderato dal cane, per poi procedere col rinforzo positivo.
Ci avviciniamo sempre più al figurante, in base ai progressi del cane: questi deve tornare al richiamo senza che la lunghina lo blocchi.

Step 5: Guinzaglio e richiamo.
Per questa fase, il cane DEVE prima aver imparato il ruolo del guinzaglio inteso come “guida” e non come mezzo di punizione. Il ruolo del guinzaglio lo insegniamo separatamente dal richiamo e da qualsiasi altro esercizio ed è una parte fondamentale del nostro programma educativo.
In questo step il cane deve imparare la sensazione del guinzaglio nel contesto del richiamo: questo è necessario per evitare i comportamenti superstiziosi. Infatti se il cane non sa che il guinzaglio dà indicazioni e non punizioni, nel momento in cui è focalizzato su qualcosa e non risponde al richiamo, “toccandolo” col guinzaglio, il cane potrebbe non capire che la correzione arriva perché non è tornato al richiamo. Molto probabilmente penserà invece di venire punito per la presenza della cosa su cui aveva il focus, con relative reazioni di evitamento, paura e anche aggressività. Dobbiamo prepararlo perché questo non avvenga.
Quindi, una volta che il cane sa a cosa serve il guinzaglio, gli mettiamo un flexy o una lunghina (questa volta usiamo il collare). Andiamo a passeggio e gli diamo corda, quindi lo chiamiamo e subito dopo gli facciamo una minima pressione col guinzaglio per farlo tornare. Anche se il cane torna subito, noi lo facciamo lo stesso, così che sappia cosa inequivocabilmente ci aspettiamo da lui. Non deve essere uno strattone e lo si fa per pochissime volte.
Se, durante la prova, il cane non si vuole allontanare da noi perché non vuole ripetere l’esperienza, non dobbiamo forzarlo: passeggiamo tranquillamente e aspettiamo che riprenda lui l’iniziativa di farlo. Questa fase è molto delicata e sconsigliata agli “umani inesperti”.

Step 6: Disobbedienza
Se il cane ha capito, ma decide di disobbedire, si può pensare ad intervenire con una punizione positiva. Tornati a casa, però, è bene ricominciare a lavorare.

Step 7: Collaudo e Generalizzazione
Ripetere il lavoro in situazioni e contesti diversi, facendo sempre in modo di avere il controllo sulle distrazioni (quando e dove appariranno).

Collare Elettrico
Alcuni istruttori includono uno step in cui è previsto l’uso del collare elettrico. Lo step sarebbe diviso in due sessioni: la prima che prevede l’uso della punizione positiva (collare a voltaggio basso e impulso dopo il richiamo) e la seconda che prevede l’uso del rinforzo negativo (collare a voltaggio bassissimo e cessazione dell’impulso al ritorno del cane).
All’asd Debù non riteniamo necessario questo step, sia per questioni etiche, sia perché secondo noi si possono raggiungere gli stessi risultati anche senza questo strumento. Ne ho voluto parlare ugualmente perché credo sia bene conoscere tutte le realtà esistenti e capire il fondamento teorico/pratico su cui si basano.

COSA NON FARE

In fase di apprendimento:
· Non chiamare il cane se non si ha la certezza del ritorno
· Non cominciare a lavorare senza avere con se i premi
· Non chiamarlo per poi metterlo in macchina, nel kennel ecc.