Nel momento in cui il cane esplora con entusiasmo e regolarità tutto il laboratorio, senza chiederci aiuto mentre sta cercando, siamo pronti per il passo successivo: la ricerca tramite olfatto.
Quindi… chiudiamo i cassetti!
A questo punto è bene ricordare l’eredità trasmessa al cane dal lupo. Per sopravvivere il lupo cerca di avere il massimo beneficio con il minimo sforzo: nonostante il formidabile olfatto, questo non è il primo senso utilizzato nella ricerca di cibo. La fonte di cibo più economica è sicuramente la più vicina, quella individuabile a vista. Se non c’è una preda a vista, si prova ad identificarla con l’udito. Nel momento in cui nessuno di questi sensi è di aiuto per riempire la pancia, ecco che il lupo, e quindi anche il cane, mette in moto l’olfatto: prima annusando l’aria poi, come ultima spiaggia, mettendo il naso a terra in cerca di una traccia.
Torniamo al nostro laboratorio.
Questa parte dell’addestramento è molto delicata. Lo scenario è cambiato ed il cane deve per forza utilizzare l’olfatto, non può più aiutarsi con la vista. L’impegno e le risorse impiegate sono decisamente importanti e bisogna programmare bene il lavoro per dar modo al cane di continuare a divertirsi senza stancarsi eccessivamente.
In queste prime ricerche “al buio” appena raggiunto il cassetto giusto dobbiamo aprirlo e lasciare che il cane si premi mangiando il cibo. La tempistica è fondamentale. In poco tempo porteremo il cane a cercare con più accuratezza ed inizieremo ad impostare la risposta finale che desideriamo.