Eccoci nel nostro laboratorio pronti alla prima lezione di nose work; tutti i cassetti inferiori del laboratorio sono aperti.
Il conduttore trattiene il cane tramite la pettorina mentre l’addestratore mostra al cane il cibo e lo mette nel primo cassetto, lo spot 1. Tutto questo avviene a vista.
Appena il cibo è nel cassetto, il conduttore permette al cane di andare a mangiare il suo “premio”.
Il passo successivo è identico, ma da qui in poi lavoreremo “non a vista” ossia faremo in modo che il cane non ci veda mettere il cibo nel cassetto.
Il primo grande cambiamento si avrà nel momento in cui nasconderemo il cibo nel secondo cassetto, lo spot 2. La reazione a questa novità varia tantissimo da a cane a cane. Alcuni cani guardano nello spot 1 e non trovando nulla vanno direttamente allo spot 2; altri cani cercano di qua e di là e arrivano a trovare il cibo nello spot 2; altri ancora guardano subito l’addestratore in cerca di aiuto. È molto importante lasciare che il cane se la sbrighi da solo ma dobbiamo essere pronti ad aiutare se vediamo che il cane è in difficoltà. Una volta scoperto lo spot 2, il passaggio al 3 sarà più semplice. Naturalmente nasconderemo il cibo nei cassetti in maniera random perché il nostro scopo è che il cane inizi sempre dallo spot 1 per proseguire al 2 e poi al 3; se il cane inizia a pensare che il cibo è sempre alla fine del percorso, state certi che in pochissimo tempo andrà diretto allo spot 3 e non è ciò che vogliamo.
La nostra prima lezione, come anche quelle che seguiranno, terminerà così come è iniziata: con una “ricerca semplice”, a vista nello spot 1. Lo spot 1 deve diventare il chiodo fisso del cane per una corretta costruzione del pattern di ricerca.
Infine ricordiamo sempre che le indicazioni per l’addestramento ci vengono date dal cane e sta alla nostra sensibilità capire se, come e quanto proseguire ad ogni lezione